IL MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI ATTRAVERSO LE NEUROSCIENZE

Il miglioramento delle prestazioni è intimamente collegato alla valorizzazione del talento, e passa sicuramente attraverso i processi di apprendimento.

Il contesto competitivo in cui operano le aziende richiede in modo sempre più esigente che tutte le persone coinvolte apprendano, pensino ed elaborino le informazioni in modo facile e veloce.

Nel nostro precedente articolo, Talento: sviluppo e valorizzazione attraverso le neuroscienze, abbiamo voluto identificare e chiarire il significato di talento e i passi necessari al suo sviluppo. Abbiamo inoltre anticipato come il design neurologico della persona determini le sue uniche preferenze di apprendimento, e come esistano dei fattori (driver) che influiscono sulla capacità di utilizzo del potenziale cerebrale.

Questa premessa ci consente di affermare che il miglioramento delle prestazioni non può che iniziare con il porsi l’obiettivo di attenere il massimo dal proprio cervello.

Quali sono i driver che influenzano le prestazioni?

Ormai è provato che ci sono fattori che influenzano il modo con cui una persona attinge alle sue risorse cognitive, in particolare possiamo identificare i seguenti driver:

  • le capacità di gestione dello stress,
  • il sonno,
  • il movimento e l’esercizio fisico,
  • la mentalità ottimista
  • l’alimentazione,

uniti tutti dal livello di forma del cervello (“brain fitness”), ossia dalla capacità dei due emisferi cerebrali di operare in modo integrato. Infatti gli esseri umani sono progettati in modo univoco con un cervello che è diviso in due metà, chiamati emisferi cerebrali. L’esistenza di questi due emisferi cerebrali, tuttavia, non garantisce che elaboriamo automaticamente le informazioni, utilizzando entrambi gli emisferi contemporaneamente.

Spesso le persone “funzionano” in modo omolaterale, questo rallenta l’elaborazione, facendo sì che imparino più lentamente, più a lungo e più difficilmente. L’alternanza tra gli emisferi, anziché l’elaborazione simultanea con entrambi gli emisferi cerebrali, pone richieste stressanti al nostro sistema neurologico (cervello e nervi), limitando la nostra neuro-agilità e le prestazioni del cervello.

Per far fronte allo stress dirompente e al sovraccarico di informazioni, la nostra specie deve essere bilaterale. Fortunatamente, il funzionamento bilaterale (elaborazione simultanea) è qualcosa che tutte le persone possono sviluppare. Quando le persone funzionano in questo stato bilaterale, elaborano le informazioni con entrambi gli emisferi cerebrali “accesi” allo stesso tempo, consentendo loro di apprendere più facilmente, velocemente e in modo più intelligente, aumentando sostanzialmente le loro prestazioni.

Qual è il primo passo per l’ottimizzazione delle prestazioni?

In tutti i processi di miglioramento il primo passo è ottenere che la persona diventi consapevole del suo stato attuale, cioè che sia in grado di riconoscere l’attuale livello di ottimizzazione del suo specifico potenziale cerebrale.

Come ribadisce il Dr. André Vermeulen:

Conoscere il tuo esclusivo design neurologico e comprendere i driver che incidono su di esso, è la chiave del potenziale sviluppo e miglioramento delle prestazioni.

Nei processi di affiancamento alla persona il professionista (coach/ counselor/ consulente/ …) è tenuto a sviluppare questo primo passo in modo efficace, non usando metodi empirici, ma basandosi su metodi comprovati da studi scientifici e testati da lunga esperienza pratica.

Occorre essere efficaci!

Efficaci significa anche in modo rapido e soprattutto utile nel fornire indicazioni sul percorso di miglioramento da mettere in atto.

Queste riflessioni mi hanno portato a scegliere di sostenere le PMI in Italia anche attraverso le necessarie valutazioni neuroscientifiche in modo facile, veloce e preciso, con l’utilizzo dell’assessment NAP™ Neuro-Agility Profile.

Il miglioramento delle performance aziendali è strettamente legato al seguente passaggio fondamentale: riconoscere, sviluppare e valorizzare il talento delle persone, permettendo loro di scoprire il loro scopo, portandole a ricoprire il ruolo per cui sono naturalmente predisposte.

Da questo punto di consapevolezza è possibile sviluppare l’adeguata formazione e informazione necessaria al miglioramento delle prestazioni.

A questo fine, secondo noi di AGILE GROUP Srl, il NAP™ Neuro-Agility Profile è lo strumento giusto al posto giusto, soprattutto in questo periodo di cambiamenti dirompenti che richiedono flessibilità e capacità di adattamento.

Per approfondire l’argomento ti invito a visionare questo estratto del lavoro del Dr. Vermeulen, ideatore del NAP™.

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Autore dell’articolo

Andrea Olivero, ingegnere meccanico, coach e trainer certificato presso l’Istituto di Neuro-Semantics®. Imprenditore di successo e manager con esperienza internazionale. Ha vissuto sulla sua pelle gli errori ed i successi dell’essere prima manager e poi imprenditore. Esperto e appassionato di processi che conducono a manifestare i sogni delle persone e degli imprenditori.