La sfida del cambiamento dirompente: le competenze del futuro
Il mondo sta entrando in un’era di cambiamenti dirompenti.
Nel rapporto “The Future of Jobs” il World Economic Forum (WEF) prevede un enorme cambiamento riguardo alle competenze più adeguate a prosperare nel mercato del lavoro del futuro.
In ordine di priorità le migliori 10 tra queste competenze sono:
- Risoluzione di problemi complessi (AE)
- Pensiero critico (AE)
- Creatività (AE)
- Gestione delle persone (EI)
- Coordinamento con gli altri (EI)
- Intelligenza emotiva (EI)
- Giudizio e processo decisionale (AE)
- Orientamento al servizio (EI)
- Negoziazione (EI)
- Flessibilità cognitiva (AE)
Tra queste dieci abilità cinque possono essere classificate come abilità cerebrali (AE) e le altre cinque rientrano nel quadro delle abilità di intelligenza emotiva (EI).
Per quanto riguarda le abilità cerebrali, la risoluzione di problemi complessi è quella che occupa il primo posto, le capacità di pensiero critico e la creatività occupano la seconda e la terza posizione, il giudizio e il processo decisionale in settima posizione e la flessibilità cognitiva al numero dieci.
Le competenze del futuro per far fronte al sovraccarico di informazioni
Le tecnologie in rapida evoluzione, abbinate all’esplosione dei dati e al ritmo accelerato dei cambiamenti, causeranno sconvolgimenti a tutti i livelli della società e in ogni settore. Oggi il cervello del lavoratore medio deve elaborare 30 volte più informazioni rispetto a 20 anni fa!
L’aspetto negativo di questa straordinaria espansione delle informazioni disponibili è la vera minaccia di essere sopraffatti dall’enorme volume.
Si stima che tra il 75 e il 90 percento di tutte le malattie abbia origine dallo stress cronico. Il sovraccarico di informazioni sta rapidamente diventando una delle maggiori fonti di stress.
Le persone si sentono costantemente sopraffatte da troppi dati, e spesso pensano di non avere sufficienti capacità cerebrali per processare tutte le informazioni in modo efficace.
Dato che le capacità cerebrali possono essere allenate, le persone non dovrebbero smettere di usarle e ottimizzarle se vogliono mantenere il controllo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Ciò che distingue il vantaggio competitivo dell’uomo dall’intelligenza artificiale è in particolare il fatto che il nostro cervello ha il potenziale per eseguire naturalmente processi cognitivi, come:
- fare previsioni e stime su situazioni future,
- creare nuove soluzioni,
- mettere in atto il pensiero controfattuale (la capacità di immaginare ciò che può essere e identificare risultati alternativi),
- riconoscere schemi e modelli,
- sperimentare e riflettere,
- imparare,
- creare
- risolvere problemi in modi sofisticati come nessun altro nell’universo.
Sfortunatamente non è sufficiente avere il potenziale per pensare, imparare e creare.
Il potenziale insieme a nient’altro dà come risultato: niente.
Il potenziale sommato alle abilità appropriate equivale alla competenza.
Pertanto, lo sviluppo delle abilità cerebrali (AE) e dell’intelligenza emotiva (EI), come suggerisce il WEF, sarà essenziale per il nostro progresso e la nostra sopravvivenza.
Le competenze del futuro per affrontare i progressi tecnologici
Grandi cambiamenti tecnologici sono alle porte.
L’interazione tra campi come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, l’internet delle cose, la stampa 3D, le neuroscienze, le reti mobili e l’informatica creerà realtà che prima erano impensabili.
Inoltre, le innovazioni radicali a livello di sistema possono avvenire in brevi periodi di tempo.
Le macchine possono apprendere, cosa che mette l’intelligenza artificiale in diretta concorrenza con le persone, in particolare con coloro che svolgono lavori routinari e ripetitivi.
Questo provocherà una diffusa perturbazione dei modelli di business e dei mercati del lavoro nei prossimi anni.
Come suggerisce il WEF nel rapporto sopra citato, le persone che non hanno abilità cognitive avanzate, coloro che non dispongono delle competenze tecniche specializzate e chi svolge un lavoro di base ripetitivo o al computer, saranno sostituiti da robot che assumeranno il loro posto.
Ciò causerà la perdita di posti di lavoro da parte di persone che non dispongono di competenze sofisticate, come le capacità cerebrali sopra menzionate, e della neuro-agilità necessaria per eseguire bene tali abilità.
Alcune fonti prevedono che il 60-70% delle persone perderà il lavoro entro i prossimi 10 anni.
Infatti, i lavori stanno diventando più complessi e globali e, di conseguenza, le persone che ricoprono questi ruoli devono essere flessibili, versatili e in grado di apprendere dall’esperienza in modo facile e veloce, mettendo rapidamente in pratica ciò che imparano in situazioni nuove e stressanti.
La selezione di talenti con un alto potenziale e lo sviluppo dei talenti presenti in azienda dovrebbe quindi tenere conto dell’agilità delle persone di apprendere. Dovrebbe inoltre adattarsi alle esigenze richieste da nuovi ruoli in modo rapido e semplice e non semplicemente della loro performance in ruoli precedenti.
Le competenze del futuro applicate all’apprendimento e alle neuroscienze
L’unico modo in cui le persone e le imprese manterranno un vantaggio competitivo in questo mondo in rapido mutamento, intriso di informazioni e turbolento, è quello di essere in grado di superare qualsiasi ostacolo attraverso le abilità di pensare, imparare e creare.
L’apprendimento è il DNA della mente.
Acquisendo una visione approfondita di come funziona il cervello a supporto dell’apprendimento, del pensiero critico, della creatività e della risoluzione dei problemi, della neuroplasticità e del processo decisionale, possiamo preparare meglio le persone ad adattarsi ed essere pronte per un mercato in continua evoluzione, consentendo così alle aziende di mantenere e sviluppare un vantaggio competitivo in ambienti altamente turbolenti.
Il potere cerebrale è il nostro vantaggio competitivo.
Alla fine, lo scopo principale del cervello è quello di far sopravvivere le persone. A livello fisico, si tratta di regolare le funzioni corporee. A livello mentale, si tratta della capacità di una persona di adattarsi, sopravvivere e prosperare in un mondo in continua evoluzione.
La capacità dell’uomo di adattarsi, adeguarsi e apprendere nuove informazioni con facilità e velocità, e di disimparare velocemente i vecchi comportamenti, sarà cruciale per la sua sopravvivenza e il progresso in un’era di cambiamenti dirompenti.
Per rimanere competitivi nel mondo degli affari di oggi è necessaria una forte capacità di apprendimento, miglioramento e adattamento.
La capacità di apprendere è un meta-concetto che riflette una costellazione di caratteristiche e attributi individuali, i quali consentono alle persone di sviluppare o affinare le proprie conoscenze e abilità relative al lavoro in risposta alle mutevoli richieste e al servizio del miglioramento delle loro prestazioni.
Arie de Geus, teorico del management e dirigente della Shell Oil Company, ha dichiarato:
“La capacità di un’azienda di apprendere più velocemente dei suoi concorrenti, potrebbe essere il suo unico vantaggio competitivo sostenibile in futuro”.
La flessibilità mentale collettiva dei lavoratori di un’organizzazione nell’adattarsi e adeguarsi continuamente a nuovi sistemi, strategie, strutture e tecnologie, in modo facile e veloce, è certamente il loro più grande vantaggio competitivo. L’apprendimento quindi non è solo il DNA della mente ma anche il DNA di qualsiasi organizzazione progressiva e competitiva.
Le aziende progressiste si rendono conto che se vogliono prosperare, devono diventare e rimanere organizzazioni basate sull’apprendimento, in grado di integrare quest’ultimo nella strategia della propria organizzazione, di fornire l’apprendimento come competenza fondamentale e rimanere impegnati a stabilire e mantenere una cultura basata su di esso.
La capacità di apprendimento dei loro lavoratori comprenderà una serie diversificata di attributi e competenze che includono, fra gli altri, la neuro-agilità, l’apertura alle nuove esperienze, la motivazione all’apprendimento, il riconoscimento di nuove opportunità e di nuove abilità necessarie quando il cambiamento si verifica, infine la resilienza di fronte alle avversità.
In conclusione
Le organizzazioni sono tanto agili quanto le persone che ci lavorano, le quali rendono l’azienda ciò che è.
Il termine “agilità” si riferisce “al potere di muoversi rapidamente e facilmente” e “alla capacità di pensare e trarre conclusioni velocemente”.
L’agilità delle persone di adattarsi, adeguarsi e apprendere nuove informazioni in modo rapido e semplice, di disimparare rapidamente i vecchi comportamenti, di essere flessibile nel muoversi tra le idee e di comprendere in modo tale da poter massimizzare il potenziale valore di apprendimento di una data esperienza, sarà cruciale per la sopravvivenza, progresso e competitività delle loro aziende.
Il tradizionale concetto di agilità dell’apprendimento, tuttavia, non ha preso in considerazione fattori come i driver che migliorano le prestazioni cerebrali delle persone o le componenti neurofisiologiche del design neurologico e l’interazione tra i due fattori. Ciò ha suscitato un grande interesse per il concetto di neuro agilità, in quanto è la competenza principale responsabile della facilità, della velocità e della flessibilità neurologica con cui le persone apprendono e pensano.
Le aziende leader stanno già utilizzando l’agilità di apprendimento di una persona – la capacità di apprendere dall’esperienza e mettere in atto tale apprendimento in circostanze nuove e stressanti, al fine di migliorare le prestazioni future – come uno dei criteri principali nella selezione dei talenti per impiegare personale ad alto potenziale.
La velocità con cui le persone imparano e la flessibilità che mostrano nell’apprendimento, sia all’interno che attraverso le situazioni, sono diventate criteri fondamentali per identificare i futuri talenti ad alto potenziale.
Proprio su questo concetto si innesta uno dei pilastri dell’offerta unica di AGILE GROUP, il Neuro-Agility Profile (NAP™), assessment personale e di team basato sul moderno concetto della Neuro Agilità.
La Neuro Agilità è un costrutto che deriva dal saper riconoscere le caratteristiche uniche del neuro-design delle persone, del come flessibilmente sanno muoversi all’interno delle loro preferenze di neuro-design, e di come sanno gestire in modo efficace il loro potenziale attraverso l’analisi dei driver che lo influenzano.
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Nello specifico NAP™ Advanced+ fornisce feedback su 13 elementi di neuro-agilità che influenzeranno la facilità, la velocità e la flessibilità con cui le persone pensano, apprendono ed elaborano le informazioni.
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Autore dell’articolo
Andrea Olivero, ingegnere meccanico, coach e trainer certificato presso l’Istituto di Neuro-Semantics®. Imprenditore di successo e manager con esperienza internazionale. Ha vissuto sulla sua pelle gli errori ed i successi dell’essere prima manager e poi imprenditore. Esperto e appassionato di processi che conducono a manifestare i sogni delle persone e degli imprenditori.